Aborigeno – termine arcaico sembra di una popolazione del centro Italia – “in definitiva” termine di popolazione originaria del luogo – Aborigeno, termine con il quale si distingue, persona e popolazione quali aborigeni australiani – come popolo del luogo come terra, come termine che distingue non più il luogo, ma popolo che abita la terra.

Gli Aborigeni. Proprio oggi stavo guardando dei minerali, delle pietre e dei fossili di conchiglia, trovati, “da ragazzino, nella terra in una fornace, che l’usò per la costruzione dei mattoni, terra raccolta dallo scavo delle gallerie dell’autostrada. (Si tratta della perforazione della collina chiamata “ Monte Renzo”, in località Porto D’Ascoli) Ora guardando questi reperti, ci si può interrogare, sul tempo della loro origine, migliaia d’anni e anche milioni, fatto sta che la “scienza” che naturalmente fa delle ricerche, sulle cosiddette pietre, fino ad andarle a raccogliere persino sulla luna, conosciuti gli Aborigeni – Non è stata capace di chiedersi ed interrogarsi su un popolo che per 40000 anni è vissuto in armonia con la terra e con il proprio mondo interiore, attraverso una spiritualità che dava al mondo esterno la sacralità del mistero spirituale dentro l’uomo: “cosiddetti luoghi sacri nello spazio che aprivano il tempo all’infinito spirituale, un mondo senza confini, al di là degli orizzonti, “nello sguardo”: “Le vie dei canti”, così rappresentati, dove il suono del racconto e del mistero insieme, davano al tempo il pensiero spirituale di una mappa senza confini, di una coscienza che nella natura conosceva senza astrarsi ma vivendo, dove la rappresentazione nello spazio non era quel che si rappresenta, ma quel che si sentiva percepiva, che si comunicava e realizzava; nell’anima della natura e nel respiro, e nella voce del suono e del pensiero che si viveva nel luogo come nel tempo.

Ora quando si passa da una dimensione di libertà ad una di costrizione, il caos che si genera è senza limiti – gli effetti delle sostanze naturali, non hanno più rapporto con il “senso”, lo sguardo non trova più lo spazio – e la natura altera a tal punto la coscienza, che il mondo dello spirito ne può essere devastato, e la materia non trovarsi più in armonia e verità e a sua volta distruggersi; e la spiritualità “deve” salvarsi dal mondo della natura.

È quello che è successo agli Aborigeni quando sono passati da uno stato di libertà ad uno stato di costrizione – Quando gli altri” non avevano più vera memoria, ma storia sociale. Lo spazio si è ristretto, il pensiero angusto, il tempo limitato nella storia e non nella verità.

Il video Abo, che vi propongo vuole essere in questi temi, e in questa contemplazione.

La visione in internet, come la vedete ora, non è proprio dettagliata, e alcune cose le perderete – anche perché la sua fotografia, potrebbe apparirvi per lo più cinematografica – ma non è essenzialmente così.

La musica che vi ascoltate, del suono tipico dello strumento” degli aborigeni, dove il respiro e il vento, lo spirito e il tempo si uniscono – è mia e l’ho realizzata utilizzando il vento del luogo, dove è avvenuta la ripresa (la piana di Castelluccio, sotto il monte Vettore) da me elaborato con procedimento elettronico.

Buona visione – e chiedo scusa agli aborigeni che non si riconoscono esattamente in quello che ho scritto.

Cordialmente

Patrizio Marozzi

 

 

www.ilmanoscrittodipatriziomarozzi.it

 

 

 

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